Dysphoria Mundi

Paul B. Preciado / 5-5-2023

 

In occasione dell’uscita dell’attesissimo “Dysphoria Mundi“, riportiamo l’introduzione al volume fatta dall’autore, Paul B. Preciado.

 

Mi sono dovuto dichiarare pazzo. Affetto da una forma ben precisa di pazzia che chiamano disforia. Ho dovuto dichiarare che la mia mente era in guerra con il mio corpo, che la mia mente era maschile e il mio corpo femminile. Io, a dire il vero, non sentivo alcuna distanza tra quella che loro chiamavano mente e quello che identificavano come corpo.

Volevo cambiare, solo questo.

E il desiderio di cambiare non faceva distinzioni tra mente e corpo.

Un pazzo, forse, ma se lo ero, la mia pazzia non risiedeva che nel rifiuto dell’antinomia tra due poli, quello femminile e quello maschile, che per me avevano né più né meno la consistenza di una combinazione sempre variabile di catene cromosomiche, secrezioni ormonali, invocazioni linguistiche.

Un pazzo, forse, ma se lo ero, la mia pazzia era tanto spirituale quanto organica. Disforia che teneva in pugno la mia anima e le mie cellule.

Mi sentivo attratto verso un’altra cosa, un altro genere o, per meglio dire, un altro modo dell’esistenza.

E questo nuovo genere era sospirato ed eccedente come una pioggia estiva chiamata a spegnere un incendio.

Il fuoco della Storia. Quando penso a questa pazzia, se non mi lascio distrarre dalle diagnosi psichiatriche o dalla pressione delle pubbliche amministrazioni, non posso che coglierne il sentimento predominante nella singolare felicità politica che innegabilmente pervade le mie giornate, prima cosa di cui dovrò parlare.

E questa felicità, che si è fatta strada come un tunnel sotto la realtà normativa degli ultimi vent’anni, a quanto pare è diventata un formicaio, se è vero che intere schiere di giovanissimɜ dichiarano oggi di voler vivere come volevo vivere io al tempo in cui ero ritenuto pazzo.

Le pagine che seguono sono il racconto di come il formicaio, ora silenziosamente, ora rumorosamente, abbia preso forma e di come il mondo moderno che aveva tracciato il confine tra la sua ragione e la nostra follia abbia cominciato a sgretolarsi.

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