Femminista, militante, scrittrice: Pinar Selek

Collettivo di Solidarietà con Pinar Selek / 18 giugno 2019

 

 

Pinar Selek è arrivata per la prima volta a Roma nell’ottobre del 2012, portando con sé un grande sorriso e un’inarrestabile voglia di discutere di politica, di femminismo e di libertà.

Insieme alla sorella Seyda, che è anche la sua avvocata, erano venute per partecipare a un incontro organizzato nello spazio femminista Luna e le Altre, in cui si sarebbe parlato della sua persecuzione giudiziaria ma anche di femminismo e antimilitarismo.

Nel 2011, a Roma, si era formato un comitato di solidarietà con Pinar, sulla scia dei molti che già erano nati in varie città d’Europa grazie alla rete di collettivi femministi e di autodifesa di cui facevano parte anche le compagne di Amargi, associazione femminista turca fondata tra le altre proprio da Pinar.

In particolare, grazie ai contatti con i collettivi francesi, tra i più attivi, abbiamo iniziato a far conoscere la storia di Pinar e a lanciare l’appello per la partecipazione all’udienza del 24 gennaio 2013 che doveva essere l’ultima di quello che poi si è rivelato un kafkiano processo senza fine.

Da Roma alcune compagne hanno raggiunto la delegazione internazionale, che aspettava la sentenza fuori dall’aula con slogan, grida e canti. Una gioiosa resistenza fatta di rabbia e risate, determinazione e amore, così come piace a Pinar.

 

 

Parallelamente altre compagne gridavano slogan e aprivano striscioni per la sua libertà sotto l’ambasciata turca a Roma. Pinar era riuscita ad aggregare intorno a sé e alla sua battaglia diverse donne e femministe in una solidarietà internazionale, fondamentale per la lotta al patriarcato e all’autoritarismo.

Grazie anche al lavoro della Fandango Libri che ha pubblicato i suoi testi, il nostro rapporto con Pinar è cresciuto e si è arricchito; con lei continuiamo a condividere sogni e speranze che, insieme a una rigorosa lettura del presente, sono alla base di ogni forma di rivoluzione possibile.

In particolare a Roma, ha continuato a contribuire ad una seria riflessione sul militarismo e il femminismo, e ringraziamo molto Pinar per aver riportato al centro del dibattito un argomento abbandonato da tanto e che invece sempre di più dovrebbe essere presente nelle agende politiche.

Pinar Selek è un’intellettuale militante nel senso più compiuto del termine, in cui il suo essere militante e il suo essere intellettuale si completano e si ispirano a vicenda. I suoi libri, i suoi saggi, anche i suoi racconti per bambine e bambini sono il megafono dei suoi ideali e della sua tenace lotta per cambiare l’esistente.

Ma non basta veicolare un’idea, né impegnarsi in estenuanti giri di presentazioni e interviste, è il corpo che non può sottrarsi alla battaglia politica; sono i corpi che si frappongono all’avanzata di vecchi e nuovi fascismi e modelli patriarcali e reazionari.

Per questo Pinar Selek non ha mai smesso, nonostante le persecuzioni e le torture, di militare in prima persona nei movimenti politici delle città dove si ferma.

Portando con sé una parte delle lotte e dei luoghi che ha attraversato, Pinar Selek è parte integrante di quell’esercizio di traduzione continua che le persone in movimento incarnano, creando dei collegamenti tra mondi diversi e arricchendo la riflessione politica di nuovi significati e sfaccettature.

 

Introduzione a “Lontano da casa” di Pinar Selek.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Fandango Libri