Anatomia di una parola – Il Ganglio

Fabrizio Peronaci – 10-11-2022

 

Anatomia di una parola.

Il ganglio: così nel 2014 decisi di intitolare il libro sul caso Orlandi con il memoriale del supertestimone. Poi la parola è diventata sinonimo di intrighi e gruppi di potere coperto. E ora l’ha rilanciata la docu-serie “Vatican Girl” di Netflix.

Ci sono alcuni vocaboli che riescono ad esprimere in maniera plastica ed efficace un concetto complesso e sfumato, e via via si impongono nella comunicazione: pensiamo alla “piovra”, metafora che ha funzionato per fotografare il fenomeno mafioso, o alla “casta”, termine efficace per identificare i privilegi di una classe politica. 

Da qualche anno si è imposto anche un altro sostantivo, il “ganglio“, da me inventato e introdotto nella narrazione pubblica allorché scrissi l’omonimo libro, nel 2014, per fare riferimento a quel gruppo di potere coperto all’ombra del cupolone che svolgeva manovre, ricatti, pressioni. 

Più andavo avanti nel tentativo di dare un nome a quel grumo di interessi economici e criminali che stava dietro la scomparsa di Manuela Orlandi, più faticavo a rendere l’idea. Fino a che mi venne intuizione di fare un paragone tra un corpo sociale e un corpo umano: il ganglio, in anatomia, è una struttura del sistema nervoso periferico annidata nell’organismo, con l’aspetto di un piccolo rigonfiamento rotondo. Una sorta di appendice viva, con una sua fisiologia, nell’ambito di un corpo complesso. 

Ecco. Funzionava. 

Quel termine, “Ganglio”, mi parve perfetto per dare un nome efficace a quella entità fluttuante, non necessariamente inquadrata in una organizzazione, composta da ecclesiastici, faccendieri, malavitosi in doppiopetto e esponenti dei servizi segreti, attiva in Vaticano e nei suoi paraggi ai tempi della guerra fredda. 

Un nucleo clandestino, coperto, insidioso. Un po’ come i gangli del corpo umano. 

Ebbene, quel vocabolo, riportato sulla copertina di un libro di successo, sta progressivamente entrando nell’uso comune, come dimostra il suo utilizzo nella serie “Vatican girl”. 

È una soddisfazione che divido con i lettori del libro, che invito a leggere “Il Ganglio” in abbinata con “Il crimine del secolo”, che ne rappresenta il logico ed esaustivo corollario.

 

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