La stupidità del male – Eichmann di Stefano Massini

Stefano Massini / 24-01-2020

 

C’è qualcosa di talmente… stupido nel male. Sì: stupido. E guardi che non parlo delle coincidenze. Dico che il male si nutre di paura. Ne ha bisogno. Voi eravate fieri che la gente tremasse, anche solo a vedere una divisa. Portavate i teschi coi coltelli incisi nei distintivi. La paura, certo, la paura. Eppure, a sentirvi parlare, è così chiaro che ad avere paura eravate per primi voi.

Il linguaggio, Herr Eichmann. Il linguaggio è lo specchio, sempre, di cosa sentiamo davvero. Ci pensi: la chiamavate “Soluzione Finale”. Non avevate il coraggio di dire “Massacro”. E il gas di Globočnik? Era un “Trattamento Speciale”.

Poco fa ha detto che il suo ufficio era addetto all’Evacuazione. Solo dei codardi possono chiamare Evacuazione la cacciata in massa di migliaia di persone. Perché non Ufficio Espulsione? Ufficio Azzeramento Ebraico. No. Evacuazione. Bastava ascoltarvi davvero, per capire chi eravate.

Ma è sempre così: il male si nasconde dietro il fumo, sembra devastante, enorme. Per guardarlo in faccia basterebbe ascoltare, attentamente, come parla. Quali parole sceglie di usare. Solo allora vedresti che è una cosa stupida, sì, stupida, lo penso: non ha forza nemmeno per chiamare le cose per nome. “Soluzione Finale”… se non fosse una tragedia, farebbe ridere. Anzi, perché mi stupisco?

Tutto è ridicolo.

 

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