Uno scaffale di libri – Recensione: Quel fiume è la notte di Flavia Piccinni

Ci sono libri di inchiesta, e libri di denuncia, Questi ultimi, se si celano dietro ad una storia romanzata ma che appartiene ad ognuno di noi, non possono che essere amati.
Quel fiume è la notte racconta la storia di Lea, una donna che ha dovuto prendere una difficile decisione da cui non si può tornare indietro.
Lea aveva una bella famiglia, Cesare che la amava, e un bambino in grembo che non le dava pace. Lea non lo voleva quel bambino. Lea non voleva diventare madre, non se la sentiva di diventare madre, anche se questo ha significato perdere Cesare e perdere anche se stessa.

Da piccola mi hanno insegnato che il destino non è una trama già scritta, ma il risultati di un lungo dialogo con la vita.

La prima cosa che si fa una volta realizzato di essersi persi, è cercare di orientarsi. Lea si guarda intorno e si sente estranea a quella vita che prima di interrompere la gravidanza è stata sua a trecentosessanta gradi. Si guarda intorno e niente le è familiare, niente le sembra di già visto, niente le sembra un punto da cui ripartire. Allora c’è un nuovo inizio da qualche parte, lontano dagli occhi di chi la giudica e forse la considera un’assassina.

Forse, come dice Cesare, un viaggio non può cicatrizzare la colpa, nemmeno un viaggio indiano.

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Titolo: Quel fiume è la notte
Autrice: Flavia Piccinni
Pagine: 234
ISBN: 9788860444868

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