Corriere della Sera: «Ghetto Italia», la geografia del Paese che sfrutta i migranti

BARI – C’è un popolo in Italia che vive nei ghetti. Un popolo che vive nascosto, nell’invisibilità, nei cosiddetti villaggi di cartone, dove le abitazioni – quasi sempre – sono capanne costruite con materiale di recupero. Senza acqua potabile, senza energia elettrica e senza servizi igienico-sanitari. Ma con l’assidua e costante presenza dei caporali, gente senza scrupoli che si porta via l’anima, la forza e la vita dei lavoratori.

In questi ghetti sparsi per l’Italia vivono i migranti, i braccianti agricoli dell’era moderna che scelgono di dedicarsi all’attività agricola con il sogno e la speranza di guadagnare un po’ di soldi. Soldi che servono per (soprav)vivere qui in Italia, ma che vengono anche spediti ai familiari rimasti nei loro Paesi di origine. Il lavoro, la schiavitù dei campi, l’annientamento come tentativo di risposta al progetto migratorio. «Ghetto Italia» è un libro scomodo. Un libro che costruisce una nuova geografia dell’Italia. Una mappa che unisce idealmente il Nord ed il Sud del Paese in una pratica disumana che ha a che fare con caporalato, sfruttamento, sofferenza.

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Titolo: Ghetto Italia. I braccianti stranieri tra caporalato e sfruttamento
Autori: Yvan Sagnet e Leonardo Palmisano
Collana: Documenti
Pagine: 240
ISBN: 9788860444820

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